Comunicati stampa
Question Time del Ministro Lollobrigida alla Camera dei Deputati
(10.01.2024)

Il ministro
dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco
Lollobrigida, è intervenuto oggi al Question Time alla Camera dei Deputati
rispondendo a interrogazioni in merito alle iniziative di competenza a tutela
della salute pubblica e del diritto all'informazione a seguito
dell'autorizzazione da parte della Commissione europea della
commercializzazione dei prodotti contenenti farine di insetti; alle iniziative
volte a migliorare la gestione delle emergenze in agricoltura e a garantire
aiuti tempestivi al settore, anche in considerazione del comparto previsti
dalla legge di bilancio per il 2024; alle misure per il settore della
pericoltura.
Interrogazione sulle
iniziative di competenza a tutela della salute pubblica e del diritto
all'informazione a seguito dell'autorizzazione da parte della Commissione
europea della commercializzazione dei prodotti contenenti farine di insetti.
Ringrazio l'onorevole Mattia
e i colleghi di Fratelli d'Italia per l'interrogazione che mi permette di far
chiarezza su questi argomenti che riguardano l'autorizzazione dell'Unione
europea alla commercializzazione di alcuni prodotti derivanti da insetti tra il
2021 ed il 2023 .
È stato ricordato dal
collega la possibilità di vendere e utilizzare prodotti a base di insetti,
nello specifico, di larva gialla della farina, di locusta migratoria, di grillo
domestico e di verme della farina minore, siano questi insetti congelati,
essiccati o in polvere.Questo ha destato non
poca preoccupazione ed allarme da una parte consistente dei cittadini italiani.
Il nostro Governo ha
inteso garantire con regole rigide e chiare e con idonee sanzioni finalizzate
al loro rispetto, esattamente la possibilità dei nostri cittadini di scegliere
se utilizzare qualcosa che l'Europa autorizza e che noi, come Stato facente parte
dell'Unione Europea, abbiamo il dovere di autorizzare.
Abbiamo adottato quattro
decreti, nel marzo 2023, che sono stati vagliati attraverso l'istruttoria
obbligatoria dell'Unione europea, che non ha potuto obiettare nulla rispetto
alla nostra volontà di garantire la completa informazione dei cittadini
italiani.
Se l'Europa dice che è
lecito acquistare e nutrirsi di insetti il Governo italiano sostiene che deve
essere garantita anche la possibilità di non farlo.
Nel dettaglio, i decreti
citati prevedono che le confezioni contenenti prodotti a base di farine di
insetti dovranno presentare un'etichetta chiara e ben visibile, recante le
seguenti informazioni: la tipologia di insetto presente con il nome scientifico
e il nome in italiano di tale insetto e se essiccato, in polvere o congelato;
la quantità di insetto utilizzato e presente nel prodotto alimentare; il Paese
di origine dell'insetto presente nonché informazioni relative ai rischi legati a possibili reazioni allergiche.
Inoltre, al fine di
evitare commistioni con altri alimenti, il Governo italiano ha deciso di
regolamentare la vendita, prevedendo la commercializzazione in comparti
separati, appositamente dedicati e segnalati mediante specifica
cartellonistica.
Le nostre forze
dell'ordine, l'Ispettorato del controllo qualità repressione frodi,
verificheranno l'attuazione di queste misure a salvaguardia di quello che viene
definito consumatore.
Riteniamo che gli esseri
umani, i cittadini, siano anche consumatori, ma abbiano capacità di discernere,
di scegliere e dobbiamo metterli in condizione di farlo.
Voglio aggiungere, però, che gli insetti sono degli elementi naturali presenti nell'alimentazione di
altre popolazioni ma noi non li abbiamo tra gli elementi principali della
nostra dieta e ritengo non mettano in pericolo il nostro modello.
A
differenza dei fast food delle carni coltivate, non abbiamo né provato né
inteso vietarli, come invece abbiamo fatto con prodotti, a nostro avviso,
potenzialmente rischiosi.
Occorrono regole chiare
sull'etichettatura e reparti separati per la vendita.
Interrogazione sulle
iniziative volte a migliorare la gestione delle emergenze in agricoltura e a
garantire aiuti tempestivi al settore, anche in considerazione del comparto
previsti dalla legge di bilancio per il 2024.
Ringrazio l'On. Lupi per
aver presentato a nome del suo gruppo questa interrogazione per permette di
entrare nel merito di in un tema che negli ultimi anni sta ovviamente interessando tutti
quelli che guardano all'agricoltura come elemento centrale ed asset strategico
per la nostra economia, oltre che per la nostra alimentazione.
Solo quest'anno ricordo
le criticità alluvionali e prima di queste quelle di segno opposto derivanti
dalla siccità. Ed ancora il malsecco degli agrumi, la
peronospora, la flavescenza dorata della vite, il cancro batterico del kiwi, il
bostrico tipografo, l'aggressione del granchio blu al settore della pesca e
dell'acquacoltura, la peste suina africana. Problematiche che vanno
ad aggiungersi ad altri fattori di criticità internazionali dovuti a conflitti
in corso, a fenomeni migratori e di una competizione a livello mondiale che ha
visto i nostri settori dell'agricoltura, dell'allevamento e della pesca
particolarmente penalizzati.
Per questa ragione il
nostro Governo non ha tardato a mettere in campo tutte le risposte possibili
nel quadro di disponibilità economica che ben conoscete dai fondi per sostenere
le filiere deboli a quelli per l'innovazione tecnologica, fino al raddoppio
delle risorse del PNRR in agricoltura, che ha portato ad un record di
stanziamenti in questo settore difficilmente eguagliabile.
Guardando indietro,
abbiamo agito anche sul piano strategico ed in particolare sulla ricerca,
affinché l'Italia sia avanguardia nella produzione di piante più forti e
resistenti grazie alle Tecnologie Evolutive Avanzate.
Occorre ricordare poi
l'incremento della dotazione finanziaria del Fondo di Mutualità
Nazionale Agricat, pari a 2,87 miliardi di euro, dei quali 1,28 provenienti da
risorse unionali.
Abbiamo preso atto delle
criticità derivanti dal sistema di gestione del rischio in agricoltura, che ha
mostrato tutti i suoi limiti, ai quali bisognerà porre riparo con una nuova
organizzazione del sistema.
Abbiamo però comunque
trovato i fondi per cercare di sanare gli errori sviluppatosi in passato sulla
peste suina africana. Insieme alle Regioni e al Parlamento, abbiamo pianificato
un'azione di riduzione della popolazione degli ungulati che sono il primo
vettore della trasmissione della peste suina.
Oltre alle altre
iniziative con il Commissario e vice Commissario in questo settore che possano
davvero affrontare questa criticità fino a debellare questo problema che
riguarda i nostri allevatori ma riguarda l'economia nazionale nel suo
complesso.
In ultimo ringrazio
tutto il Parlamento per aver sostenuto, approvato e anche incrementato con
emendamenti del centrodestra i fondi per l'emergenza, 300 milioni che serviranno
proprio ad intervenire prontamente ove si andranno a creare nuove criticità o a
ripercorrere, purtroppo, questioni che abbiamo già dovuto affrontare
quest'anno.
Io credo che con questo
Governo l'agricoltura, l'allevamento e la pesca siano tornati centrali nel
dibattito, negli stanziamenti del Governo e i nostri agricoltori, forse anche a
differenza di qualche altra Nazione europea, sanno che questa maggioranza è
dalla loro parte.
Interrogazione sulle
misure per la tutela della produttività e la salvaguardia occupazionale nel
settore della pericoltura.
Ringrazio l'onorevole
Bergamini perché mi fa parlare di un frutto particolarmente importante,
tradizionale, al quale non intendiamo rinunciare sia nel consumo sia nella
produzione.
L'Italia è ancora oggi la
prima Nazione produttrice di pere nell'Unione Europea e il terzo produttore a
livello mondiale.
Purtroppo, le imprese del
settore hanno dovuto affrontare enormi criticità causate principalmente dalle
avversità climatiche e dalla diffusione di fitopatie o di organismi nocivi
estremamente aggressivi, che, in alcune aree, hanno comportato l'azzeramento
della produzione.
Il nostro Governo è
intervenuto a sostegno del settore con uno stanziamento straordinario e 10
milioni di euro per la filiera della pera con decreto ministeriale del 13
novembre scorso e successivamente, con decreto del 13 dicembre 2023, è stato
disposto un ulteriore stanziamento di 8 milioni di euro per il medesimo
comparto delle pere. Pertanto, il settore potrà contare complessivamente su 18
milioni di euro di risorse.
Quest'ultimo
provvedimento è attualmente al vaglio dei competenti Organi di Controllo.
Questi interventi hanno
ricevuto l'apprezzamento delle associazioni di rappresentanza agricola, ma ben
sappiamo che essi devono essere innestati in un quadro di interventi di più
ampia portata.
Per questa ragione,
presso il Ministero è stato istituito un tavolo apposito per dotarsi di una
strategia efficace e di prospettiva, perché evidentemente in questo settore
sappiamo che non si cambia annualmente la coltura, si deve pianificare,
difendere e intensificare un impegno che deve essere di carattere economico e
altro.
Riteniamo necessario
promuovere l'attività e la qualità di questo prodotto attraverso anche il
sostegno di iniziative specifiche di carattere fieristico commerciale, che
sviluppino la possibilità di dare il giusto valore a questo straordinario
prodotto per garantire una redditività adeguata alle imprese che continueranno
a scommettere su questa coltura più difficile, più sensibile ma
straordinariamente importante.
Desidero ringraziare il
Ministro degli Esteri Antonio Tajani, con il quale abbiamo lavorato per
riuscire a sbloccare un mercato importante come quello cinese. Credo sia un
esempio fattivo di un Governo autorevole che riesce a difendere gli
imprenditori e anche la possibilità di vendere su mercati esteri.
Ho ricordato
nell'interrogazione precedente il Fondo di Emergenza di 300 milioni sul quale
potremo affrontare, insieme alle Regioni a una pianificazione corretta anche
con la Commissione, quelle che sono le emergenze vecchie e nuove.
Ringrazio il personale di
ISMEA e di AGEA per il lavoro che hanno svolto sugli impegni cambiali ma anche
sugli investimenti in nuove tecnologie sulla localizzazione dei contributi e
l'erogazione dei quali fatta in tempi certi da garanzia agli imprenditori di
avere sostegno ma anche certezza sulle date nelle quali possono contare su
quello a cui hanno diritto.
E da questo punto di
vista credo che l'AGEA abbia fatto un ottimo lavoro.
I pagamenti della PAC
quest'anno sono stati erogati con tempi da record e fanno solo il proprio
dovere. Probabilmente in passato si doveva fare qualcosa di diverso. Credo che
i nostri agricoltori, i nostri pescatori, i nostri allevatori che hanno
sostenuto in questi anni questo settore, nonostante tutto, debbano essere ringraziati
da tutti noi perché hanno tenuto in piedi un settore ai quali la politica,
forse, ha dato meno attenzione di quello che meritava.